Ho capito molto tempo fa che ciò che mi guida è aiutare le persone a comprendere e realizzare ciò che vogliono diventare, in tutte le declinazioni che si possono immaginare.
Ciascuno nel proprio percorso di vita, professionale e personale, ha vissuto momenti in cui avrebbe voluto fare scelte diverse, raggiungere obiettivi che sembravano irraggiungibili, far fronte alle aspettative altrui, creare opportunità nuove, cambiare direzione anche se apparentemente tardi, uscire da situazioni di difficoltà.
In tutti questi casi ce la si può fare da soli, ma è infinite volte più facile ed efficace avere un partner; ed è qui che entra in gioco il coach.
Amy Brann, medico e coach inglese, sostiene che un coach facilita lo sviluppo auto-diretto della neuroplasticità! Ossia aiuta il cliente a sviluppare da solo il proprio cervello.
Può sembrare ambizioso come obiettivo, ma ogniqualvolta si creano le condizioni affinché il cliente possa realizzare obiettivi significativi per lui, allora il cervello sta imparando e si sta sviluppando.
Ascoltando profondamente e facendo domande all’interno di un processo chiaramente definito.